Lo don della fortezza — t’ha data stabilezza
portar tanta dolcezza — ne l’anema enfocata!
L’umilitate sua — embastardío la tua,
ch’ogn’altra me par frua — se non la sua sguardata.
Che tu salist’en gloria, — esso sces’en miseria;
or quigna convenería — ha enseme sta vergata?
La sua umilitate — prender umanitate,
par superbietate — on’altra ch’è pensata.
Accurrite, accurrite, — gente; co non venite?
vita eterna vedite — con la fascia legata.
Venitel a pigliare, — che non ne può mucciare,
che deggi arcomperare — la gente desperata.