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65Le so belle fattezze lo pensier m’assuttiglia;
multo te me simiglia de poterli parlare!".
"Or attende a lo premio de questo ch’ài pensato:
lo mantello aritòllote per tutto esto overnato,
le calciamenta làssale per lo folle cuitato,
70et un desciplinato fine a lo scortecare".
"L’acqua ch’eo beio nòceme, caio ’n etropesia;
lo vino, prego, rènnilme per la tua cortesia!
Se tu sano conserveme, girò ritto per via;
se caio ’n enfermaria òpo te m’è [a] guardare".
75"Da poi che l’acqua nòcete a la tua enfermetate
e a mme lo vino nòceme a la mea castitate,
lassam lo vino e l’acqua per nostra sanetate,
patiam necessetate per nostra vita servare".
"Prego che no m’occidi, nulla cos’ademanno;
80en verità promettote de non gir mormoranno;
lo entenzare veiome che me retorn’a danno;
che non caia nel banno vogliomene guardare".
"Se te vorrai guardare da onne offendemento,
siròte tratta a dare lo to sostentamento
85e vorròme guardare da lo to ’ncrescemento;
sirà delettamento nostra vita salvare".
Or vedete el prelio, c’à onn’omo nel suo stato;
tante so’ l’altre prelia, nulla cosa ho toccato;
ché non faccia fastidio, àiol abriviato.
90Finesco esto trattato en questo loco lassare.