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che plu che neve no ’l faccia parere:
285lo battesemo santo glorioso,
che d’onne male fa l’omo guarire.
Chi se nne lava, siràne avetoso,
se non recade per lo so fallire".
Iustizia, odenno questo fatto:
290"Meser, eo sì me deio satisfare;
l’om sì farà con meco lo contratto,
ché servo si se deia confessare;
pensòsse essere Deo, rompenno ’l patto;
voglio che se deia umiliare,
295che fede m’e[m]prometta e sia ben atto
ad omnia ch’e’ i vorraio comandare".
"Respundi, omo, e di’ ciò che te pare,
se vòli fare la promissione".
"Meser, et eo ’l prometto d’oservare,
300renunzo a lo demono e a sua masone
e fede t’e[m]prometto confessare
ad onne gente e ad onne stasone;
credo per fede ne porrim salvare
e senza fede aver nui dannazione".
305"Mesere, ecco ch’è l’omo batizzato,
èneli oporto forza con mastria,
che contra lo ’Nnemico sia armato,
che pòzza stare en tua cavallaria;
cà lo ’Nnemico è tanto essercetato,
310vencerallo per forza o per falsìa;
se da tene non fusse confirmato,
’n estante sì pigliara mala via".
"Mesere, quando l’om fece fallanza,
sì me firìo multo dura mente;
315e stulta mente puse sua speranza