Pagina:I vecchi e i giovani Vol. I Pirandello.djvu/89


— 84 —

vecchio cameriere dai piedi sbiechi, parato da automedonte, e salirono in vettura con l’Agrò.

Venendo su dal Ràbato, per piazza San Domenico notarono subito un movimento insolito lungo la via maestra. Quattro, cinque monellacci, correndo e arrestandosi qua e là, strillavano il giornaletto clericale Empedocle, che pareva andasse a ruba.

— L’Impìducli! L’Impìducli!

E per tutto si formavano capannelli, qua a leggere, là a commentar vivamente qualche articolo, certo violento, stampato in quel foglio.

Il Verònica, vedendo passare presso la vettura uno di quegli strilloni, non seppe resistere alla tentazione, e mentre il Canonico — che per le vie della città, in quei giorni, si sentiva in mezzo a un campo nemico — consigliava: — “Meglio a casa! meglio a casa!„ — si fece buttare nella vettura una copia del giornale. La prese il Mattina.

— Leggo io?

E cominciò a leggere sottovoce l’articolo di fondo, quello che, evidentemente, suscitava tanto fermento nel pubblico.

Era intitolato Patrioti per bisogni di famiglia, e si riferiva — senza far nomi, ma con turpe evidenza — alla memoria di Stefano Auriti, padre di Roberto, alterando con odiosa vilissima calunnia la storia romanzesca del suo amore per Caterina Laurentano; la fuga de’ due giovani poco prima della rivoluzione del 1848; la parte presa da Stefano Auriti a questa rivoluzione “non già per amor di patria, ma appunto per bisogni di famiglia, cioè per la conquista d’una dote insieme con le grazie del suocero per forza, ricco, liberale, sì, ma ahimè, d’una inflessibilità superiore a ogni previsione„.

Man mano, leggendo, la voce del Mattina si al-