![]() |
Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. | ![]() |
— 83 — |
— Eh, altro! — esclamò il Verònica. — Nimicizia mortale!
— Affar di donne, — aggiunse il Mattina, serio, socchiudendo gli occhi, soddisfattissimo di quella contrarietà.
E il Canonico, incuriosito: — Ah sì? Di donne?
— Storia vecchia, — rispose il Verònica. — Finita, a quanto pare; ma, fino a un anno fa, Corrado Selmi — lo dico perchè tutta Roma lo sa — fu l’amante di donna Giannetta d’Atri, moglie del Ministro d’oggi.
Il Canonico levò una mano:
— Uh, che cose! E questa.... e questa donna Giannetta chi sarebbe?
— Ma una Montalto! — disse Verònica. — Cugina di Lando.... Lei sa che la prima moglie del Principe fu una Montalto.
— Ah, ecco! E forse il giovine...?
— Da ragazzo, tra cugini.... Questo non lo so bene. Il fatto è che Lando Laurentano provocò due volte il Selmi.... Ora, capirà, se questi viene qua a sostenere la candidatura di Roberto....
— Già, già, già.... ora comprendo! — esclamò il Canonico. — Si dovrebbe impedire! Ah, si dovrebbe impedire!
— Forse non sarà difficile, — concluse il Verònica. — Perchè Corrado Selmi avrà da combattere por sè nel suo collegio.... Basta, vedremo. Adesso andiamo subito da Roberto.
Il Canonico si alzò.
— Pronti, — disse. — La vettura e giù. Un momentino, col loro permesso. Prendo il cappello e il tabarro.
Poco dopo, il Verònica e il Mattina rividero il