Pagina:I vecchi e i giovani Vol. I Pirandello.djvu/268

nendo, mi fossi fatta qualche illusione.... Nessuna, lo sapete. Mi ha mandato qua Uno, a cui non potevo dir di no: mi sarebbe parso di disertare.

— Povero Cristo! — esclamò Mattia Gangi. — Per farti mettere in croce sei venuto!

— In croce no, veramente, — sorrise Roberto. — Perchè la mia offerta, col valore che poteva avere nella presente lotta, venisse respinta da’ miei concittadini; e questa risposta, data sul mio nome, al Governo, facesse pensare, che ormai, basta, qua si vuol altro!

— Zappalà, Zappalà si vuole! — sghignò allora Mattia Gangi. — Quanto mi piacerebbe che fosse eletto Zappalà!

— Mamma, — soggiunge piano Roberto, toccandolo un braccio, con un sorriso d’amara rassegnazione, — asini vecchi....

La madre sporse il labbro e aggrottò le ciglia, mentre gli altri gridavano, approvando l’augurio di Mattia Gangi, che fosse eletto Zappalà. Un Zappalà solo? No! Cinquecento otto Zappalà, uno per ogni collegio della penisola! Che sedute allora alla Camera! Subito, abolizione di tutte le scuole! abolizione di tutte le tasse! abolizione dell’esercito e della polizia! della polizia e della pulizia! spianare i confini, e tutti fratelli! già, già, decapitare le montagne, ridurle tutte a colline d’uguale altezza! E Mattia Gangi, sorto in piedi, si mise a declamare:


               Al ronzìo di quella lira
                    Ci uniremo, gira gira,
                                        Tutti in un gomitolo.
               Varietà d’usi e di clima
                    Le son fisime di prima;
                                        È mutata l’aria.