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— Così, — esclamò, — sciopereranno un po’ per piacer mio, i signori solfarai, e avranno più tempo d’assistere alle prediche dei loro sacerdoti umanitarii. Mangino prediche! Bello, il vangelo umanitario, don Cosmo, letto su una pagina sola! Se voltassero pagina.... Ma se ne guardano bene! Hanno ragione; ma la loro ragione è qua!
E si toccò il ventre.
— Andate a far loro intendere che la politica doganale seguita dal Governo italiano è stata tutta una cuccagna per l’industria e gl’industriali dell’Alta Italia e una rovina spaventosa per il Mezzogiorno e per la nostra povera isola; che da anni e anni l’aumento delle tasse e di tutti i pesi è continuo e continuo il ribasso dei prodotti; che col prezzo a cui adesso è disceso lo zolfo non solo è assolutamente impossibile trattarli meglio, ma è addirittura una follìa seguitar l’industria.... Io non avevo chiuso le zolfare per loro, per dar loro almeno un tozzo di pane. Scioperano? Tante grazie! Vuol dire che possono fare a meno di lavorare. Tutti a spasso! Allegria!
— La vita! — sospirò don Cosmo, con gli angoli della bocca contratti in giù. — A pensarci bene.... Lo zolfo, sicuro.... le industrie.... questa tovaglia qua, damascata... questo bicchiere arrotato.... il lume di bronzo.... tutte queste minchionerie su la tavola.... e per la casa.... e per le strade.... piroscafi sul mare, ferrovie, palloni per aria.... Siamo matti, parola d’onore, matti siamo!.... Sì: servono, servono per riempire in qualche modo questa minchioneria massima che chiamiamo vita, per darle una certa apparenza, una certa consistenza.... Mah! Vi giuro che non so, in certi momenti, se sono più pazzo io che non ci capisco nulla o quelli che credono sul serio di capirci