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Che ti meriti tu? Pane e cipolla? Mangia pane e cipolla! Vi posso dir io che si può esser felici, mangiando pane e cipolla, che l’ho mangiato. Ma se onestamente ti meriti qualcosa di più, fatti avanti, fa’ valere il tuo merito, avanzerai! Nossignori, nossignori.... L’asino dice oggi al padrone: — Mettiti a quattro zampe, chè voglio stare a cavallo un po’ io....
— E intanto, guardate: Tunisi è là!
Si voltò verso il mare e col braccio teso indicò, fosco, un punto nell’orizzonte lontano. Dianella si volse a guardare, senza comprendere come c’entrasse Tunisi. Ella lo lasciava dire e non l’interrompeva mai, se non per approvare tutti quegli sproloquii patriottici ch’egli le faceva.
— È là! — ripetè Mauro fieramente. — E ci sono i Francesi là, che ce l’hanno presa a tradimento! E domani possiamo averli qua, in casa nostra, capite? Vi giuro che non ci dormo, certe notti, e mi mordo le mani dalla rabbia! E invece d’impensierirsi di questo, quei mascalzoni là pensano a fare scioperi, ad azzuffarsi tra loro! Tutta opera dei preti, sapete? Cima di birbanti! schiuma d’ogni vizio! abissi di malizia! Soffiano nel fuoco, sotto sotto, per smembrare di nuovo l’Italia.... I Sanfedisti! i Sanfedisti! Io debbo guardarmi davanti e dietro, perchè me l’hanno giurata e mi contano i passi. Ma con me le spese ci perdono.... Guardate qua!
E mostrò a Dianella i due pistoloni napoletani che gli pendevano dalla cintola.