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addietro, una sezione dell’Internazionale? E da allora vi si eran sempre pubblicati giornali del partito; e circoli, gruppi, nuclei si eran formati qua e là, sicchè appena sorta la prima idea dei Fasci, era stato un subito accorrere e un subito riaggregarsi di antichi compagni di fede.

Non era vero dunque che la rapidissima formazione dei Fasci era dovuta solo all’assidua e vigorosa propaganda dei giovani: il terreno era già da lunga mano preparato; mancava l’unione, un indirizzo; e ai giovani era bastato soltanto dare una voce e indicar la via, la stessa via che da anni batteva il proletariato di altri paesi. I contadini e gli operai di Sicilia erano accorsi ai giovani con le braccia tese, gridando: — Voi, voi siete i veri amici! — e si erano mossi a seguirli con la gioja nel cuore, con la piena coscienza di ciò che si disponevano a fare.

E, a provar questa coscienza, Cataldo Sclàfani parlò, commosso, dei discorsi tenuti nell’ultimo congresso di Palermo da alcune donne di Piana dei Greci e di Corleone; discorsi che dimostravano, nel modo più lampante, come non il lume artificiale d’una coltura accademica, nè teorie di scuola bisognavano a destar quella coscienza, ma la pratica quotidiana del dolore e dell’ingiustizia, e l’indicazione più semplice e più spontanea del rimedio a tanti mali: l’unione!

Socialismo sentimentale? Ma la forza che crea è appunto il sentimento, non la fredda ragione, armata di dottrina! Che importava la nozione astratta d’un diritto, quando c’era il sentimento immediato e prepotente di un bisogno? Sentire il proprio diritto con la forza stessa con cui si sente la fame valeva mille volte più che ogni precisa dimostrazione