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— Tu intendi che in tutto questo..... in tutta questa faccenda.... io non posso metter le mani....
Si guardò le mani e le ritirò con atto di schifo.
— Pure, — seguitò, — per Roberto, ho parlato.... questa sera stessa; ho detto.... ho.... ricordato.... ricordato le sue benemerenze.... Forse ascolta bene — quei biglietti compromettenti, per cui è già spiccato il mandato di cattura.... sì! Ma — ascolta bene — quei biglietti....
Non volle dire; significò con un rapido gesto espressivo della mano: via!
— Però, — riprese subito, — poichè il suo nome è già venuto fuori, per togliere ogni sospetto di compromissione losca, per non lasciar nessuna traccia, nessuno strascico....
— Pagare? — domandò, smorendo, l’Auriti. — E dove.... come?
Il D’Atri si strinse rabbiosamente ne le spalle.
— Son quaranta mila lire, Eccellenza....
— Io non posso dartele.... Procura.... E presto! Tu intendi, è l’unico mezzo....
— Un denaro preso da altri.... — gemette l’Auriti.
— Ma come preso? — domandò con ira il D’Atri. — Questo devi vedere!
— Per altri! — protestò Giulio.
— Sei un ragazzo?
— No, Eccellenza: è la difficoltà.... Dove lo trovo? come lo trovo?
— Cerca.... tu hai parenti ricchi.... tuo cugino....
— Lando?
— O i tuoi zii....
Giulio Auriti rimase pensieroso, a considerar quale o quanta probabilità di riuscita gli offrisse quella via indicata, tra gli ostacoli che già gli si paravano davanti: per Lando, l’ombra odiosa del Selmi; per