Pagina:I vecchi e i giovani Vol. II Pirandello.djvu/269


— 263 —


E chi sa fino a quando l’avrebbe ripetuto, se finalmente non gli fosse balenata l’idea, che bisognava dare ajuto in qualche modo a quei giovanotti. Che ajuto?

— Ecco, venite, venite qua! — prese a dire, afferrando per le braccia ora l’uno ora l’altro. — Spogliatevi, subito.... Ho roba.... roba per tutti.... qua, qua, in camera mia.... nella cassapanca, venite con me!

Bixio Bruno e l’Ingrào, meno storditi e meno stanchi degli altri, s’opposero energicamente a quella strana insistenza.

— Ma no! Ma lasci! — gridò il primo. — Non c’è da perder tempo.... È distante molto Porto Empedocle da qua?

— Ecco, sì, — esclamò Lando, rivolto allo zio. — Qualcuno.... un contadino fidato, da spedire a Porto Empedocle subito, per noleggiare una barca..., qualche grossa barca da pesca....

— Prima che spunti il giorno, per carità! — raccomandò lo Sclàfani, facendosi avanti con la sua aria spiritata. — Dovremmo essere in mare prima che spunti il giorno! Forse siamo stati scoperti....

— E dalli! Ti dico di no, — gli gridò l’Ingrao.

— E io ti dico invece di sì! — ribattè lo Sclàfani. — Alla stazione di Girgenti, Lando, potrei giurare, è stato scoperto....

Leonardo Costa fece osservare, che il noleggio di una barca, in un frangente come quello, non era incarico da affidare a un contadino.

— Posso andare io, se volete! Anzi, andrò io, ora stesso!

— Con questo tempo? — domandò angustiato don Cosmo. — Signori miei, non precipitate così le cose.... Spogliatevi, date ascolto a me: prenderete un malanno.... Vedete.... ecco qua.... quest’amico mio....