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— Signor deputato, siamo venute a pregarla....

E l’altra subito suggerì, corresse:

— Le diamo l’incomodo.... col dolore che deve avere con sè....

— Dite, dite pure, — le esortò Capolino. — Sono qua ad ascoltarvi.

— Sissignore, ecco.... Vossignoria saprà, — riprese Mita, facendosi improvvisamente rossa in viso, — che nostro padre e il Lizio, che è....

— Marito d’una nostra sorella, — tornò a suggerire Annicchia.

Mita le rivolse con gli occhi un pietoso rimprovero.

— Sono stati arrestati, signor Deputato!

— Innocenti, signor Deputato, innocenti!

— Siamo testimonie noi, che non sapevano nulla, proprio nulla del fatto....

Capolino, confuso tra l’ansia affannosa e incalzante, con cui le due sorelle ora parlavano, domandò:

— Di qual fatto?

— Come! — fece Mita. — Del fatto, che Vossignoria, purtroppo....

— Oh Signore! — esclamò Annicchia. — Ce ne trema ancora il cuore.

E Mita riprese:

— Sono stati arrestati anch’essi, qua, innocenti come Cristo.... Siamo testimonie noi, che sono rimasti sbalorditi, senza fiato, quando se ne sparse la notizia.... si son sentiti mancare la terra sotto i piedi....

— E Vossignoria può credere, — aggiunse Annicchia, — che non avremmo avuto il coraggio di venire qua, a parlarne a Vossignoria, se non fossimo più che sicure, che sono innocenti....