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Il lupo!... il lupo!...
Come da via delle Colonnette, all’arresto di Roberto Auriti, Antonio del Re era scappato alla casa del Selmi, così, ma con altro animo, Mauro Mortara, raccolte da terra le medaglie calpestate, era corso in cerca di Lando Laurentano. Al villino di via Sommacampagna, Raffaele il cameriere gli aveva detto che il padrone, letta nel giornale la notizia di quell’eccidio avvenuto in Sicilia, dalle parti di Girgenti, era saltato in vettura, diretto alla casa dei Vella.
— E dov’è? Come faccio a trovar la via?
— Se volete, in vettura vi ci accompagno io.
In vettura, vedendolo affannato e smanioso d’arrivare, gli aveva chiesto, se conosceva quella signora e quell’ingegnere.
— Quale signora? quale ingegnere?
— Come! Non avete inteso? Non sapete nulla? Li hanno assassinati ad Aragona....
— Ad Aragona?
— I solfarai.
— Ma dunque....
E s’era interrotto, con un balzo, per guardar prima fiso in faccia, con occhi stralunati, il cameriere, poi dalla vettura la gente che passava per via, quasi tutt’a un tratto assaltato dal dubbio che una gran catastrofe fosse accaduta, senza ch’egli ne sapesse nulla.
— Ma dunque, che succede? Tutto sottosopra? Là ammazzano! Qua arrestano! Sapete che hanno arrestato don Roberto Auriti?
— Il cugino del padrone?