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Sono venuto due altre volte; non mi hanno fatto salire, perchè don Roberto non era in casa.

Il Passalacqua, tutto bagnato, gli s’accostò, gli sbirciò le medaglie sul petto, e:

— Patriota siciliano? — domandò. — Ai patrioti siciliani, perdio, statue d’oro! sta.... statu.... statue....

Uno sternuto, tardo a scoppiare, lo tenne un tratto a bocca aperta, lo nari frementi, le mani tese come a pararlo; finalmente scoppiò, e:

— D’oro! — ripetè il Passalacqua. — Mannaggia il Selmi che m’ha fatto raffreddare! Ma perchè è scappato? Che è pazzo?... Guardate come mi.... mi ha.... ma dove è andato?

— Roberto! — strillò a questo punto la signora Lalla, accorrendo dal terrazzo nella stanza, attraverso la quale il Selmi era poc’anzi fuggito.

Rientrarono tutti, spaventati, dietro a lei.

Un estraneo, col cappello in mano e gli occhi bassi, stava rigido su la soglia di quella camera, mentre Roberto, col viso terreo, chiazzato qua e là, si guardava attorno, convulso, indeciso. Al grido di lei, protese le mani, ma come per impedire il prorompere della sua, più che dell’altrui commozione.

— Vi prego, vi prego, — disse, — senza chiasso.... Nulla.... Una.... una chiamata dalla questura....

— Lo arrestano! — fischiò allora tra i denti Antonio Del Re, col volto scontraffatto e tutto vibrante.

Nanna cacciò uno strillo e cadde in convulsione tra le braccia del marito.

— Lo arrestano? — domandò Mauro Mortara, facendosi innanzi, mentre Roberto Auriti cercava nella camera gli abiti da indossare e con le mani accennava a tutti di non gridare, di non far confusione.