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Nè mai, nè sempre 67


— Ecco! ecco! Me lo merito!

— Oh, Ginevra!... oh!...

Ella si era messo il fazzoletto agli occhi: un’altra gran tentazione, il profumo di quel fazzoletto, e le lagrime di quegli occhi! Alvise le afferrò di nuovo le mani, baciandole, baciando il fazzoletto, gli occhi, il vestito, fuori di sè, delirante, chiedendole se l’amava ancora, proprio, tutta tutta, se sentiva anche lei quello struggimento e quella frenesia. Essa diceva di sì, di sì, coi cenni del capo, col rossore del viso, col tremito delle mani, abbandonandoglisi a poco a poco, mutandosi in viso, fissandolo col turbamento delizioso negli occhi, balbettando anche lei, vinta alla fine:

— Non vedete.... Non vedi.... Sarei qui forse?... Vi pare che sia una cosa da nulla?...

— Sì, è vero! Perdonami, povera bimba! Bimbetta bella e cara!... Come batte quel cuoricino!... Anch’io, sai!... Ma è un’altra cosa.... Non è vero?... Guardami! Sorridimi! È stato un grande affare, eh, questa scappata?... Un colpo di testa!... Non siam fatti per le tempeste grosse dell’amore! Preferiamo la maretta che ci culla e ci accarezza!... Non è vero? di’, confessalo! Siamo un po’ civettuole anche! Ci