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Nè mai, nè sempre 65


— Ebbene, che cosa?

— Fuggiamo insieme!... lontano da Napoli!... in capo al mondo!... Troveremo pure un nido dove nascondere la nostra felicità!...

Ella spalancò gli occhi, attonita, quasi le avessero proposto di condurla alla luna in pallone, d’andare a un ballo in veste da camera, di camminare a testa in giù. Sicchè il lirismo e l’entusiasmo del povero innamorato caddero a un tratto. Ma lei, vedendolo così mortificato, ripigliò immediatamente, mettendogli la mano sulla bocca:

— Zitto!... zitto!... per carità!...

Cercò di fargli intendere ragione, di farlo rientrare in sè stesso, quel gran fanciullone, proprio colle buone, con dolcezza, abbandonandogli le mani anche, purchè non ne parlasse più.... Egli non ne parlava più infatti, baciava e ribaciava quell’epidermide fine e profumata, risalendo lungo il braccio, sollevandosi sulle ginocchia.

Allora la bella Ginevra tornò ad avere la paura di prima.

— Badate, Alvise!... Siete proprio sicuro che nessuno m’abbia vista?... Voglio dire che nessuno abbia potuto vedermi.... mentre venivo?...