Pagina:I ricordi del Capitano D'Arce.djvu/42

32 I ricordi del Capitano D'Arce


— Come... voi qui! — mi scappò detto.

— Grazie! Credevo che aveste già notata la mia presenza a bordo, ingrato! — rispose sorridendo e mordendo una fetta di pera.

— Mi era parso di sentire... Chi c’è dunque nella vostra cabina?

— La cameriera, credo. Starà mettendo in ordine la mia roba. Pensate che devo starci quattro o cinque giorni in quella gabbia!

— Tanto meglio!

— Tanto meglio, sia pure, giacchè siete in vena d’amabilità. Intanto mi tocca far penitenza, come vedete...

— L’avrei fatta anch’io volentieri con voi, se avessi saputo...

— Oh, voi... è un’altra cosa. Prima di tutto siete corazzato... sul mare; e poi vi sono i regolamenti, che so io, tutti quegli ostacoli che avete immaginato voialtri... a bordo. Mentre io... povera donna.... Mi è riuscito intenerire il cameriere... con un po’ di buona volontà... È una vergogna! In tanti anni che ho l’onore di appartenere alla marina di Sua Maestà... per via di mio marito, non sono arrivata a farmi il piede marino, come dite voialtri; e se non voglio