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150 | Dramma intimo |
arrossì, e parve divampare in quell’istante un ricordo del passato.
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La contessa Anna passò due settimane in casa della figlia, dove si sentiva estranea, accanto a Bice, accanto a lui! Come erano mutati! Quando egli le dava il braccio per andare a tavola, quando la figliuola le diceva — Mamma! — senza guardarla, e arrossiva se parlava di suo marito! — Dimenticherete, siate tranquillo! — ella aveva detto a Roberto. E non avevano dimenticato del tutto, nè l’uno nè l’altra!....
Chiudeva gli occhi e rabbrividiva a quel pensiero.... Qualche volta, all’improvviso, la sorprendevano anche degli impeti di collera, di un’altra gelosia pazza. Le aveva rubato perfino il cuore di sua figlia, colui! Tutto le aveva tolto quell’uomo!
Una sera si udì un gran trambusto per la casa. Cocchieri e servitori erano stati spediti in fretta; il medico e un’altra donna erano giunti premurosi, ed erano entrati subito nella camera di Bice. E nessuno era venuto a cercare di lei, sua figlia stessa non la voleva al suo capezzale, in quel momento. — No,