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Dramma intimo 149


— Che hai, Bice?

— Nulla.... Non potevo dormire.... Che ora è?

— Non è tardi. Tua madre stava per ritirarsi... dice di sentirsi stanca....

— Ah, — rispose Bice. — Ah.... — E non disse altro.

Anna, ancora tremante, balbettò con un triste sorriso:

— Sì.... sono stanca.... Alla mia età.... figliuoli miei!...

— Ah, — ripetè Bice.

Allora la madre, facendosi pallida come una morta, come soffocata da un’angoscia ineffabile, aggiunse con quello stesso sorriso doloroso:

— Non mi credete?.... Non mi credi, Bice?....

E rialzando alquanto i capelli sulle tempie, mostrò che quelli di sotto erano tutti bianchi.

— Oh.... È un pezzo.... tanto tempo!....

Bice, con uno slancio affettuoso, le buttò le braccia al collo, e le cacciò la testa in seno, senza dir altro. E le mani della madre sentirono che tremava tutta quanta, ancor essa. Roberto, il quale sembrava sulle spine, s’era levato per andarsene, quasi vedesse di esser di troppo fra quelle due donne, e nell’istante in cui i suoi occhi s’incontrarono in quelli di Anna,