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130 | Dramma intimo |
nunziare all’orecchio della signora il nome degli amici intimi che venivano a chieder notizie della contessina.
A un certo momento il dottore rizzò il capo.
— Chi è entrato adesso nella sala accanto? — domandò con una certa vivacità.
— Il marchese Danei, — rispose la contessa.
— La solita pozione per questa notte, — continuò il medico quasi avesse dimenticato la sua domanda. — Bisogna osservare a che ora cadrà la febbre. Del resto, nulla di nuovo. Diamo tempo alla cura....
Ma non lasciava il polso dell’inferma, fissando uno sguardo penetrante sulla fanciulla, la quale aveva chinato gli occhi. La madre aspettava ansiosa. Un istante le pupille ardenti della figlia si fissarono in quelle di lei, e Bice avvampò subitamente in viso.
— Per carità, dottore! per carità! — supplicava la contessa, riaccompagnando il medico, senza badare agli amici e ai parenti che aspettavano in sala chiacchierando fra di loro sottovoce. — Come ha trovato stassera la mia ragazza? Mi dica la verità!
— Nulla di nuovo, — rispondeva lui. — La solita febbricciattola.... il solito squilibrio nervoso....
Ma quando furono in un salottino appartato, si piantò ritto dinanzi alla contessa, e disse bruscamente: