Pagina:I ricordi del Capitano D'Arce.djvu/112

102 I ricordi del Capitano D'Arce

e che non ha saputo dirvi nulla neppure esso, ahimè!

Ecco ora che fo la sfacciata per non sembrarvi noiosa, perchè l’ultima immagine mia, l’ultimo ricordo che vi lascio sia buono, dolce, affettuoso e piacevole. Sarà forse l’ultima civetteria che rimane, dopo la fine. Vorrei che mi vedeste ancora come vi son piaciuta, quando vi son piaciuta, senza menzogne, senza reticenze, senza veli, tutta per voi, anima e corpo, tutta una cosa con voi, come quando si ama bene e molto — fin sopra ai capelli — direte voi. E la prova è che abbiamo vuotato il sacco della felicità, voi forse più in fretta, io certo con maggior spensieratezza, poiché dovevo sapere come vanno a finire queste cose, io che son più vecchia di voi. — Ho cent’anni da ieri in qua, amico mio. — Ma non mi pento di avervi lasciato sfogliare pazzamente “le rose del cammino„ perchè ce n’erano tante, e così belle, che sembrava non dovessero terminare giammai; e vi ho aiutato anch’io a sfogliarle, sorridendo e chiudendo gli occhi, come fo adesso, per non sentirne le spine. Se mentre vi scrivo per l’ultima volta non ho saputo nascondervi tutte quelle che mi son rimaste nelle mani, perdonatemi. Non è come