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Prima e poi 95

avete dovuto amare quell’ uomo, per non voler più amare!

Ho sentito parlarne sin laggiù, in capo al mondo, dove l’avventura di Alvise Casalengo metteva in rivoluzione il quadrato degli ufficiali, e il vostro bel nome correva come un bacio sulla bocca dei giovani allievi. Voi mi avete preso sin d’allora, colla curiosità o la vaga gelosia che m’ispiravate, quando pensavo a voi che non conoscevo, nelle lunghe vigilie di quarto, sotto le stelle di un altro emisfero. M’avete preso colle vostre bianche mani, dandomi il ventaglio da tenere, la prima volta che c’incontrammo, vi rammentate? Voi, mondana, non immaginaste neppure ciò che poteva essere una vostra parola o un semplice gesto pel giovane selvaggio che vi arrivava da Zanzibar già innamorato e pauroso di voi, quanta avida e gelosa penetrazione fosse negli occhi che divoravano la vostra bellezza offerta alteramente, il sorriso noncurante col quale ne accoglievate l’omaggio, l’abbandono ch’era nel concedervi ai vostri ballerini, il suono della voce con cui parlavate ad Alvise — e in cui sentivo le dolci parole che gli avrete dette — l’ebbrezza che provai io stesso la prima volta che mi deste del voi, quasi m’aveste già dato qual-