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APPUNTI DI STORIA ITALIANA.


Se un Italiano morto da trentacinque anni circa potesse oggi risorgere dalla sua gelida tomba e farsi ragione dello stato attuale della penisola, non crederebbe ai suoi occhi vedendola tanto diversa da come l’aveva lasciata morendo.

È mirabile infatti il succedersi deglì avvenimenti italiani dal 1848 al dì d’oggi: prima la nostra patria schiava, divisa, avvilita; ora libera, una conscia del proprio essere e della propria dignità.

La storia ci ammaestra che in ogni secolo, uno o più popoli raggìungono l’apogeo della loro esistenza conquistandosi nome ed onore: il secolo decimonono paleserà ai posteri il risorgimento e la gloria d’Italia.

Di questo risorgimento e di questi gloria passiamo in breve rassegna le fasi maggiori.

La rivoluzione francese dell’ottantanove produsse un salutare contraccolpo anche nella nostra penisola, e i despoti che l’opprimevano e dissanguavano cominciarono a non vivere più troppo sicuri e tranquilli sui molteplici troni. Però, ad impedire il corso delle idee e dei fatti a pregiudizio delle loro arti tiranniche di governo, aggravarono maggiormente la mano sulle misere popolazioni soggette e riuscirono così a far abortire non pochi tentativi di generosa riscossa.

Così abortirono i conati del 1821 e 31, per non parlare che dei più celebri.

La morte di Gregorio XVI l’innalzamento del cardinale Mastai-Ferretti al trono della cattolicità, furono i prodromi di un nuovo e più fiducioso risveglio patriottico in quanti affrettavano coi voti e coll’opera la redenzione italiana. Il Pontefice era in voce di riformatore e zelante del vero bene d’Italia; e per verità i primi suoi atti confermarono questa fama; laonda a Roma specialmente eran feste come non si ricordan oggi le uguali. Pio IX aveva instituite apposite Giunte per preparare ed