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IL PRIMO LIBRO
DELL’ARCHITETTURA
DI ANDREA PALLADIO
CAPITOLO I.
Eesi avanti che a fabbricar si cominci, diligentemente considerare ciascuna parte della pianta ed impiedi della fabbrica che si ha da fare. Tre cose in ciascuna fabbrica, (come dice Vitruvio) debbono considerarsi, senza le quali niuno edificio meriterà esser lodato; e quelle sono l’utile o comodità, la perpetuità, e la bellezza: perciocchè non si potrebbe chiamare perfetta quell’opera che utile fosse, ma per poco tempo: ovvero che per molto non fosse comoda; ovvero che avendo ambedue queste, niuna grazia poi in se contenesse. La comodità si avrà, quando a ciascun membro sarà dato luogo atto, sito accomodato, non minore che la dignità si richiegga, nè maggiore che l’uso si ricerchi; e farà porto in luogo proprio, cioè quando le Logge, le Sale, le Stanze, le Cantine, e i Granari saranno posti a’ luoghi loro conve-
nevoli.