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CAPITOLO IV.

Di quello, che nel fabbricare i ponti si deve osservare e del sito che si deve eleggere.

COnciosiachè molti fiumi per la loro larghezza, altezza, ed velocità non si possano passare a guazzo, fu prima pensato alla comodità de’ ponti: onde si può dire che essi siano parte principal della uia e che altro non siano, che una strada fatta sopra dell’acqua. Questi devono aver quelle istesse qualità, c’abbiamo detto richiedersi in tutte le fabbriche, cioè che siano comodi, belli e durabili per lungo tempo. Saranno comodi, quando non si alzeranno dal rimanente della via, ed alzandosi haranno la salita lor facile; e quando si eleggerà quel luogo per fabbricarli, che sarà comodissimo a tutta la provincia, ovvero a tutta la Città, secondo che si fabbricheranno o fuori, o dentro delle mura: e però si farà eletzione di quel luogo, al quale da tutte le parti facilmente si possa andare, cioè che sia nel mezzo della provincia, ovvero nel mezzo della Città, come fece Nitocre Regina di Babilonia nel ponte ch’ella ordinò sopra l’Eufrate; e non in un angolo, ove possa servire solamente a uso de pochi. Saranno belli e per durar lungamente; se si faranno in quei modi e con quelle misure, che si dirà particolarmente più di sotto. Ma nell’elegger il sito per fabbricarli, si deve avvertire di eleggerlo tale, che si possa sperare, che debba esser perpetuo il ponte che vi si fabbricherà; ed ove si possa far con quella minor spesa, che sia possibile. Onde si eleggerà quel luogo, nel quale il fiume sarà manco profondo e avrà il suo letto, o fondo uguale e perpetuo, cioè o di sasso, o di tufo: perchè (come dissi nel primo Libro, quando parlai de’ luoghi da poner le fundamenta) il sasso, ed il tufo sono fondamento buonissimo nelle acque: oltre di ciò si devono schifare i gorghi e le voragini e quella parte dell’alueo, o letto del fiume, che sarà ghiarosa, o sabbionegna. perciocchè la sabbia e la ghiara per esser dalle piene dell’acque continuamente mossa, varia il letto del fiume: ed essendo cavate sotto le fondamenta, si causerebbe di necessità la rovina dell’opera. Ma quando tutto il letto del fiume fosse di ghiara e di sabbia, si faranno le fondamenta come si dirà di sotto quando tratterò de’ ponti di pietra. Si avrà etiandio riguardo di elegger quel sito nel quale il fiume abbia il suo corso diritto. Conciosiache le piegature e tortuosità delle ripe siano esposte a esser menate via dall’acqua, onde in tal caso verrebbe il ponte a restar senza spalle, ed in Isola; ed ancora perchè al tempo delle inondazioni trahono l’acque in dette tortuosità, la materia, che dalle ripe e dalli campi levano; la quale non potendo andare giù al diritto, ma fermandosi più altre cose ritarda, ed avolgendosi a i pilastri rinchiude l’aperture degli archi, onde l’opera ne patisce in modo che dal peso dell’acqua viene col tempo tirata a rovina. Si eleggerà dunque il luogo per edificarvi i ponti, il quale sia nel mezzo della Regione, ovvero della Città e così comodo a tutti gli abitatori; ed ove il fiume abbia il corso diritto, ed il letto manco profondo, uguale e perpetuo. Ma conciosiache i ponti si facciano o di legno, o i pietra, io dirò particolarmente dell’una e dell’altra maniera e ne porrò alquanti disegni così d’Antichi, come di Moderni.