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della colonna infame. | 829 |
siate determinati a commettere un tal delitto, per un tal interesse? Il Mora risponde: il commissario lo deve sapere, per sè, e per me: domandatene a lui. Li rimette a un altro, per la spiegazione d’un fatto dell’animo suo, perchè possan chiarirsi come un motivo sia stato sufficiente a produrre in lui una deliberazione. E a qual altro? A uno che non ammetteva un tal motivo, poichè attribuiva il delitto a tutt’altra cagione. E i giudici trovano che la difficoltà è sciolta, che il delitto confessato dal Mora è diventato verisimile; tanto che ne lo costituiscono reo.
Non poteva esser l’ignoranza quella che faceva loro vedere inverisimiglianza in un tal motivo; non era la giurisprudenza quella che li portava a fare un tal conto delle condizioni trovate e imposte dalla giurisprudenza.
V.
impunità e la tortura avevan prodotto due storie; e benchè questo bastasse a tali giudici per proferir due condanne, vedremo ora come lavorassero e riuscissero, per quanto era possibile, a rifonder le due storie in una sola. Vedremo poi, in ultimo, come mostrassero, col fatto, d’esser persuasi essi medesimi, anche di questa.
Il senato confermò e estese la decisione de’ suoi delegati. “Sentito