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698 I PROMESSI SPOSI


E si scostò impetuosamente da lui, tornando verso il lettuccio.

“Lucia!” disse Renzo, senza moversi: “ditemi almeno, ditemi: se non fosse questa ragione... sareste la stessa per me?”

“Uomo senza cuore!” rispose Lucia, voltandosi, e rattenendo a stento le lacrime: “quando m’aveste fatte dir delle parole inutili, delle parole che mi farebbero male, delle parole che sarebbero forse peccati, sareste contento? Andate, oh andate! dimenticatevi di me: si vede che non eravamo destinati! Ci rivedremo lassù: già non ci si deve star molto in questo mondo. Andate; cercate di far sapere a mia madre che son guarita, che anche qui Dio m’ha sempre assistita, che ho trovato un’anima buona, questa brava donna, che mi fa da madre; ditele che spero che lei sarà preservata da questo male, e che ci rivedremo quando Dio vorrà, e come vorrà... Andate, per amor del cielo, e non pensate a me... se non quando pregherete il Signore.”

E, come chi non ha più altro da dire, nè vuol sentir altro, come chi vuol sottrarsi a un pericolo, si ritirò ancor più vicino al lettuccio, dov’era la donna di cui aveva parlato.

“Sentite, Lucia, sentite! - disse Renzo, senza però accostarsele di più.”

“No, no; andate per carità!”

“Sentite: il padre Cristoforo...”

“Che?”

“È qui.”

“Qui? dove? Come lo sapete?”

“Gli ho parlato poco fa; sono stato un pezzo con lui: e un religioso della sua qualità, mi pare...”

“È qui! per assistere i poveri appestati, sicuro. Ma lui? l’ha avuta la peste?”

“Ah Lucia! ho paura, ho paura pur troppo...” e mentre Renzo esitava così a proferir la parola dolorosa per lui, e che doveva esserlo tanto a Lucia, questa s’era staccata di nuovo dal lettuccio, e si ravvicinava a lui: “ho paura che l’abbia adesso!”

“Oh povero sant’uomo! Ma cosa dico, pover’uomo? Poveri noi! Com’è? è a letto? è assistito?”

“È levato, gira, assiste gli altri; ma se lo vedeste, che colore che ha, come si regge! Se n’è visti tanti e tanti, che pur troppo... non si sbaglia!”