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CAPITOLO XXIV. | 465 |
domandando di lui, si sentì rispondere che non c’era più, ch’era stato mandato in un paese lontano lontano, in un paese che aveva un certo nome!
“ E Renzo? ” disse Agnese.
“ È in salvo, n’è vero? ” disse ansiosamente Lucia.
“ Questo è sicuro, perchè tutti lo dicono; si tien per certo che si sia ricoverato sul bergamasco; ma il luogo proprio nessuno lo sa dire: e lui finora non ha mai fatto saper nulla. Che non abbia ancora trovata la maniera. ”
“ Ah, se è in salvo, sia ringraziato il Signore! ” disse Lucia; e cercava di cambiar discorso; quando il discorso fu interrotto da una novità inaspettata: la comparsa del cardinale arcivescovo.
Questo, tornato di chiesa, dove l’abbiam lasciato, sentito dall’innominato che Lucia era arrivata, sana e salva, era andato a tavola con lui, facendoselo sedere a destra, in mezzo a una corona di preti, che non potevano saziarsi di dare occhiate a quell’aspetto così ammansato senza debolezza, così umiliato senza abbassamento, e di paragonarlo con l’idea che da lungo tempo s’eran fatta del personaggio.
Finito di desinare, loro due s’eran ritirati di nuovo insieme. Dopo un colloquio che durò molto più del primo, l’innominato era partito per il suo castello, su quella stessa mula della mattina; e il cardinale, fatto chiamare il curato, gli aveva detto che desiderava d’esser condotto alla casa dov’era ricoverata Lucia.
“ Oh! monsignore, ” aveva risposto il curato, “ non s’incomodi: manderò io subito ad avvertire che venga qui la giovine, la madre, se è arrivata, anche gli ospiti, se monsignore li vuole, tutti quelli che desidera vossignoria illustrissima. ”
“ Desidero d’andar io a trovarli, ” aveva replicato Federigo.
“ Vossignoria illustrissima non deve incomodarsi: manderò io subito a chiamarli: è cosa d’un momento, ” aveva insistito il curato guastamestieri (buon uomo del resto), non intendendo che il cardinale voleva con quella visita rendere onore alla sventura, all’innocenza, all’ospitalità e al suo proprio ministero in un tempo. Ma, avendo il superiore espresso di nuovo il medesimo desiderio, l’inferiore s’inchinò e si mosse.
Quando i due personaggi furon veduti spuntar nella strada, tutta la gente che c’era andò verso di loro; e in pochi momenti n’accorse da ogni parte, camminando loro ai fianchi chi poteva, e gli altri