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CAPITOLO XXIV. 451

venuto al nostro paese, per parlare al signor cardinale arcivescovo (che l’abbiamo là in visita, quel sant’uomo), e s’è pentito de’ suoi peccatacci, e vuol mutar vita; e ha detto al cardinale che aveva fatta rubare una povera innocente, che siete voi, d’intesa con un altro senza timor di Dio, che il curato non m’ha detto chi possa essere. ”

Lucia alzò gli occhi al cielo.

“ Lo saprete forse voi, ” continuò la buona donna: “ basta; dunque il signor cardinale ha pensato che, trattandosi d’una giovine, ci voleva una donna per venire in compagnia, e ha detto al curato che ne cercasse una; e il curato, per sua bontà, è venuto da me... ”

“ Oh! il Signore vi ricompensi della vostra carità! ”

“ Che dite mai, la mia povera giovine? E m’ha detto il signor curato, che vi facessi coraggio, e cercassi di sollevarvi subito, e farvi intendere come il Signore v’ha salvata miracolosamente... ”

“ Ah sì! proprio miracolosamente; per intercession della Madonna. ”

“ Dunque, che stiate di buon animo, e perdonare a chi v’ha fatto del male, e esser contenta che Dio gli abbia usata misericordia, anzi pregare per lui; chè, oltre all’acquistarne merito, vi sentirete anche allargare il cuore. ”

Lucia rispose con uno sguardo che diceva di sì, tanto chiaro come avrebbero potuto far le parole, e con una dolcezza che le parole non avrebbero saputa esprimere.

“ Brava giovine! ” riprese la donna: “ e trovandosi al nostro paese anche il vostro curato (che ce n’è tanti tanti, di tutto il contorno, da mettere insieme quattro ufizi generali), ha pensato il signor cardinale di mandarlo anche lui in compagnia; ma è stato di poco aiuto. Già l’avevo sentito dire ch’era un uomo da poco; ma in quest’occasione, ho dovuto proprio vedere che è più impicciato che un pulcin nella stoppa. ”

“ E questo... ” domandò Lucia, “ questo che è diventato buono... chi è? ”

“ Come! non lo sapete? ” disse la buona donna, e lo nominò.

“ Oh misericordia! ” esclamò Lucia. Quel nome, quante volte l’aveva sentito ripetere con orrore in più d’una storia, in cui figurava sempre come in altre storie quello dell’orco! E ora, al pensiero d’essere stata nel suo terribil potere, e d’essere sotto la sua guardia pietosa; al pensiero d’una così orrenda sciagura, e d’una così improvvisa redenzione; a considerare di chi era quel viso che aveva veduto