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CAPITOLO XXI. 399

perchè m’hanno presa? perchè son qui? dove sono? Sono una povera creatura: cosa le ho fatto? In nome di Dio.... ”

“ Dio, Dio, ” interruppe l’innominato: “ sempre Dio: coloro che non possono difendersi da sè, che non hanno la forza, sempre han questo Dio da mettere in campo, come se gli avessero parlato. Cosa pretendete con codesta vostra parola? Di farmi....? ” e lasciò la frase a mezzo.

“ Oh Signore! pretendere! Cosa posso pretendere io meschina, se non che lei mi usi misericordia? Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia! Mi lasci andare; per carità mi lasci andare! Non torna conto a uno che un giorno deve morire di far patir tanto una povera creatura. Oh! lei che può comandare, dica che mi lascino andare! M’hanno portata qui per forza. Mi mandi con questa donna a ***, dov’è mia madre. Oh Vergine santissima! mia madre! mia madre, per carità, mia madre! Forse non è lontana di qui.... ho veduto i miei monti! Perchè lei mi fa patire? Mi faccia condurre in una chiesa. Pregherò per lei, tutta la mia vita. Cosa le costa dire una parola? Oh ecco! vedo che si move a compassione: dica una parola, la dica. Dio perdona tante cose, per un’opera di misericordia! ”

— Oh perchè non è figlia d’uno di que’ cani che m’hanno bandito! — pensava l’innominato: - d’uno di que’ vili che mi vorrebbero morto! che ora godrei di questo suo strillare; e in vece.... —

“ Non iscacci una buona ispirazione! ” proseguiva fervidamente Lucia, rianimata dal vedere una cert’aria d’esitazione nel viso e nel contegno del suo tiranno. “ Se lei non mi fa questa carità, me la farà il Signore: mi farà morire, e per me sarà finita; ma lei!.... Forse un giorno anche lei.... Ma no, no; pregherò sempre io il Signore che la preservi da ogni male. Cosa le costa dire una parola? Se provasse lei a patir queste pene....! ”

“ Via, fatevi coraggio, ” interruppe l’innominato, con una dolcezza che fece strasecolar la vecchia. “ V’ho fatto nessun male? V’ho minacciata? ”

“ Oh no! Vedo che lei ha buon cuore, e che sente pietà di questa povera creatura. Se lei volesse, potrebbe farmi paura più di tutti gli altri, potrebbe farmi morire; e in vece mi ha.... un po’ allargato il cuore. Dio gliene renderà merito. Compisca l’opera di misericordia: mi liberi, mi liberi. ”

“ Domattina.... ”