Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
348 | I PROMESSI SPOSI |
non essere impiccato; un filatore di seta, che si chiama Tramaglino: lo conoscete? ”
A Lucia, ch’era a sedere, orlando non so che cosa, cadde il lavoro di mano; impallidì, si cambiò tutta, di maniera che la fattoressa se ne sarebbe avvista certamente, se le fosse stata più vicina. Ma era ritta sulla soglia con Agnese; la quale, conturbata anche lei, però non tanto, potè star forte; e, per risponder qualcosa, disse che, in un piccolo paese, tutti si conoscono, e che lo conosceva; ma che non sapeva pensare come mai gli fosse potuta seguire una cosa simile; perchè era un giovine posato. Domandò poi se era scappato di certo, e dove.
“ Scappato, lo dicon tutti; dove, non si sa; può essere che l’accalappino ancora, può essere che sia in salvo; ma se gli torna sotto l’unghie, il vostro giovine posato... ”
Qui, per buona sorte, la fattoressa fu chiamata, e se n’andò: figuratevi come rimanessero la madre e la figlia. Più d’un giorno, dovettero la povera donna e la desolata fanciulla stare in una tale incertezza, a mulinare sul come, sul perchè, sulle conseguenze di quel fatto doloroso, a commentare, ognuna tra sè, o sottovoce tra loro, quando potevano, quelle terribili parole.