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304 | I PROMESSI SPOSI |
continuò poi, voltandosi a’ birri, con un viso severo: “ guardate bene di non fargli male, perchè lo proteggo io: il vostro dovere bisogna che lo facciate; ma ricordatevi che è un galantuomo, un giovine civile, il quale, di qui a poco, sarà in libertà; e che gli deve premere il suo onore. Andate in maniera che nessuno s’avveda di nulla: come se foste tre galantuomini che vanno a spasso. ” E, con tono imperativo, e con sopracciglio minaccioso, concluse: “ m’avete inteso. ” Voltatosi
poi a Renzo, col sopracciglio spianato, e col viso divenuto a un tratto ridente, che pareva volesse dire: oh noi sì che siamo amici!, gli bisbigliò di nuovo: “ giudizio; fate a mio modo: andate raccolto e quieto; fidatevi di chi vi vuol bene: andiamo. ” E la comitiva s’avviò.
Però, di tante belle parole Renzo, non ne credette una: nè che il notaio volesse più bene a lui che a’ birri, nè che prendesse tanto a cuore la sua riputazione, nè che avesse intenzion d’aiutarlo: capì benissimo che il galantuomo, temendo che si presentasse per la strada qualche buona occasione di scappargli dalle mani, metteva innanzi que’ bei motivi, per istornar lui dallo starci attento e da approfittarne. Dimodochè tutte quelle esortazioni non servirono ad altro che a confermarlo nel disegno che già aveva in testa, di far tutto il contrario.