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tale occasione, che le regole non le permettessero di dare immediatamente una risposta, la quale doveva venire dai voti comuni delle suore, e alla quale doveva precedere la licenza de’ superiori. Che però Gertrude, conoscendo i sentimenti che s’avevan per lei in quel luogo, poteva preveder con certezza qual sarebbe questa risposta; e che intanto nessuna regola proibiva alla badessa e alle suore di manifestare la consolazione che sentivano di quella richiesta. S’alzò allora un frastono confuso di congratulazioni e d’acclamazioni. Vennero subito gran guantiere colme di dolci, che furon presentati, prima alla sposina, e dopo ai parenti. Mentre alcune monache facevano a rubarsela, e altre complimentavan la madre, altre il principino, la badessa fece pregare il principe che volesse venire alla grata del parlatorio, dove l’attendeva. Era accompagnata da due anziane; e quando lo vide comparire, “ signor principe, ” disse: “ per ubbidire alle regole...... per adempire una formalità indispensabile, sebbene in questo caso... pure devo dirle..... che, ogni volta che una figlia chiede d’essere ammessa a vestir l’abito,...... la superiora, quale io sono indegnamente,... è obbligata d’avvertire i genitori.... che se, per caso.... forzassero la volontà della figlia, incorrerebbero nella scomunica. Mi scuserà.... ”

“ Benissimo, benissimo, reverenda madre. Lodo la sua esattezza: è troppo giusto.... Ma lei non può dubitare....”

“ Oh! pensi, signor principe,... ho parlato per obbligo preciso,... del resto....”

“ Certo, certo, madre badessa. ”

Barattate queste poche parole, i due interlocutori s’inchinarono vicendevolmente, e si separarono, come se a tutt’e due pesasse di rimaner lì testa testa; e andarono a riunirsi ciascuno alla sua compagnia, l’uno fuori, l’altra dentro la soglia claustrale.

“ Oh via, ” disse il principe: “ Gertrude potrà presto godersi a suo bell’agio la compagnia di queste madri. Per ora le abbiamo incomodate abbastanza. ” Così detto, fece un inchino; la famiglia si mosse con lui; si rinnovarono i complimenti, e si partì.

Gertrude, nel tornare, non aveva troppa voglia di discorrere. Spaventata del passo che aveva fatto, vergognosa della sua dappocaggine, indispettita contro gli altri e contro sè stessa, faceva tristamente il conto dell’occasioni, che le rimanevano ancora di dir di no; e prometteva debolmente e confusamente a sè stessa che, in