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capitolo ix. | 173 |
“ Accostatevi, quella giovine, “ disse la signora a Lucia, facendole cenno col dito. “ So che il padre guardiano è la bocca della verità; ma nessuno può esser meglio informato di voi, in quest’affare. Tocca a voi a dirci se questo cavaliere era un persecutore odioso. ” In quanto all’accostarsi, Lucia ubbidì subito; ma rispondere era un’altra faccenda. Una domanda su quella materia, quand’anche le fosse stata fatta da una persona sua pari, l’avrebbe imbrogliata non poco: proferita da quella signora, e con una cert’aria di dubbio maligno, le levò ogni coraggio a rispondere. “ Signora.... madre.... reverenda.... ” balbettò, e non dava segno d’aver altro a dire. Qui Agnese,
come quella che, dopo di lei, era certamente la meglio informata, si credè autorizzata a venirle in aiuto. “ Illustrissima signora, ” disse, “ io posso far testimonianza che questa mia figlia aveva in odio quel cavaliere, come il diavolo l’acqua santa: voglio dire, il diavolo era lui; ma mi perdonerà se parlo male, perchè noi siam gente alla