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122 I PROMESSI SPOSI


In mezzo a quella sua gran collera, aveva Renzo pensato di che profitto poteva esser per lui lo spavento di Lucia? E non aveva adoperato un po’ d’artifizio a farlo crescere, per farlo fruttare? Il nostro autore protesta di non ne saper nulla; e io credo che nemmen Renzo non lo sapesse bene. Il fatto sta ch’era realmente infuriato contro don Rodrigo, e che bramava ardentemente il consenso di Lucia; e quando due forti passioni schiamazzano insieme nel cuor d’un uomo, nessuno, neppure il paziente, può sempre distinguer chiaramente una voce dall’altra, e dir con sicurezza qual sia quella che predomini.

“ Ve l’ho promesso, ” rispose Lucia, con un tono di rimprovero timido e affettuoso: “ ma anche voi avevate promesso di non fare scandoli, di rimettervene al padre.... ”

“ Oh via! per amor di chi vado in furia? Volete tornare indietro, ora? e farmi fare uno sproposito? ”

“ No no, ” disse Lucia, cominciando a rispaventarsi. “ Ho promesso, e non mi ritiro. Ma vedete voi come mi avete fatto promettere. Dio non voglia.... ”

“ Perchè volete far de’ cattivi augùri, Lucia? Dio sa che non facciam male a nessuno. ”

“ Promettetemi almeno che questa sarà l’ultima. ”

“ Ve lo prometto, da povero figliuolo. ”

“ Ma, questa volta, mantenete poi, ” disse Agnese.

Qui l’autore confessa di non sapere un’altra cosa: se Lucia fosse, in tutto e per tutto, malcontenta d’essere stata spinta ad acconsentire. Noi lasciamo, come lui, la cosa in dubbio.

Renzo avrebbe voluto prolungare il discorso, e fissare, a parte a parte, quello che si doveva fare il giorno dopo; ma era già notte, e le donne gliel’augurarono buona; non parendo loro cosa conveniente che, a quell’ora, si trattenesse più a lungo.

La notte però fu a tutt’e tre così buona come può essere quella che succede a un giorno pieno d’agitazione e di guai, e che ne precede uno destinato a un’impresa importante, e d’esito incerto. Renzo si lasciò veder di buon’ora, e concertò con le donne, o piuttosto con Agnese, la grand’operazione della sera, proponendo e sciogliendo a vicenda difficoltà, antivedendo contrattempi, e ricominciando, ora l’uno ora l’altra, a descriver la faccenda, come si racconterebbe una cosa fatta. Lucia ascoltava; e, senza approvar con parole ciò che non poteva approvare in cuor suo, prometteva di far meglio che saprebbe.