Pagina:I promessi sposi (1840).djvu/100

94 i promessi sposi

“Oh questa è grossa!” disse il conte Attilio. “Mi perdoni, padre, ma è grossa. Si vede che lei non conosce il mondo.”

“Lui?” disse don Rodrigo: “me lo volete far ridire: lo conosce, cugino mio, quanto voi: non è vero, padre? Dica, dica, se non ha fatta la sua carovana?”



In vece di rispondere a quest’amorevole domanda, il padre disse una parolina in segreto a sè medesimo: — queste vengono a te; ma ricordati, frate, che non sei qui per te, e che tutto ciò che tocca te solo, non entra nel conto.

“Sarà,” disse il cugino: “ma il padre... come si chiama il padre?”

“Padre Cristoforo” rispose più d’uno.

“Ma, padre Cristoforo, padron mio colendissimo, con queste sue massime, lei vorrebbe mandare il mondo sottosopra. Senza sfide! Senza bastonate! Addio il punto d’onore: impunità per tutti i mascalzoni. Per buona sorte che il supposto è impossibile.”

“Animo, dottore,” scappò fuori don Rodrigo, che voleva sempre più divertire la disputa dai due primi contendenti, “animo, a voi, che, per dar ragione a tutti, siete un uomo. Vediamo un poco come farete per dar ragione in questo al padre Cristoforo.”