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l’avrebbero vinta e fatta tacere; ma, parlando a fin di bene, toccava innanzi, senza lasciarsi smuovere: come i gemiti, i gridi supplichevoli, potranno ben rattenere l’arme d’un nemico, ma non il ferro d’un chirurgo. Fatto però bene il suo dovere per quella volta, dai rinfacciamenti e dalle bravate veniva alle esortazioni, ai consigli, conditi anche di qualche lode, per temperar così l’agro col dolce, e ottener meglio l’effetto, operando sull’animo in tutti i versi. Certo, di quelle batoste, (che avevano sempre a un dipresso lo stesso principio, mezzo e fine) non rimaneva alla buona Lucia propriamente astio contro l’acerba sermonatrice, la quale poi nel resto la trattava umanissimamente, e anche in questo, mostrava una buona intenzione. Le rimaneva bensì un ribollimento, una sollevazione di pensieri e d’affetti, tale, che ci voleva non poco tempo e molto travaglio, per tornare a quella qualunque calma di prima. .

Buon per lei, ch’ella non era la sola a cui donna Prassede avesse a far del bene; sicchè le batoste non potevano esser così frequenti. Oltre il resto della famiglia, tutti cervelli che avevano bisogno, più o meno, d’essere raddirizzati e guidati; oltre tutte le altre occasioni che le si offrivano, o ch’ella sapeva