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nascosto. Pensate se si struggeva di mandar sue nuove alle donne, e di averne in ricambio; ma v’era due grandi difficoltà. L’una, che sarebbe stato mestieri anche a lui di confidarsi ad un segretario, perchè il poveretto non sapeva scrivere, nè anche leggere, nel senso esteso della parola; e se, interrogato di ciò, come forse vi ricorderete, dal dottor Azzecca-garbugli, aveva risposto di sì, non fu mica un vanto, una sparata, come si dice; ma era il vero che lo stampato lo sapeva leggere, con un po’ di tempo: lo scritto è un’altra cosa. Gli conveniva dunque mettere un terzo a parte dei suoi interessi, d’un segreto così geloso: e un uomo che sapesse tener la penna in mano, e di cui uno si potesse fidare, a quei tempi non si trovava così facilmente; massime in un paese, dove non si avesse nessuna antica conoscenza. L’altra difficoltà era d’avere anche un corriere; un uomo che andasse appunto da quelle parti, che volesse incaricarsi della lettera, e darsi davvero il pensiero di ricapitarla; tutte cose anche queste, difficili a riscontrarsi in un uomo solo.

Finalmente, a forza di cercare e di tastare, trovò chi scrivesse per lui. Ma, non sapendo se le donne fossero ancora a Monza, o dove, stimò bene di far chiudere la lettera di-