Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/63


59

dir niente. Un buon mezzo è di fare il disgustato, di querelarsi, di reclamare: e perciò, essendo venuto il residente di Venezia a fargli un complimento, e ad esplorare insieme nella sua faccia e nel suo contegno, come egli stesse di dentro, (notate tutto; che questa è politica di quella vecchia fina) don Gonzalo, dopo d’aver parlato del tumulto, leggermente e da uomo che ha già messo riparo a tutto; fece quella passata che sapete intorno a Renzo; come sapete anche quel che ne venne in seguito. Dopo di che, non s’occupò altro d’un affare così minuto e, quanto a lui, terminato; e quando poi, buon tempo dopo, gli pervenne la risposta, al campo sopra Casale, dov’era tornato, e dove aveva tutt’altro per la mente, alzò e dimenò la testa, come un baco da seta che cerchi la foglia; badò un istante, per farsi tornar vivo nella memoria quel fatto, di cui non vi rimaneva più che un’ombra; si risovvenne della cosa, ebbe un’idea fugace e in nebbia del personaggio; passò ad altro, e non ci pensò più.

Ma Renzo, il quale, da quel poco che gli s’era fatto vedere in nube, doveva presupporre tutt’altro che una così benigna non curanza, stette un pezzo senz’altro pensiero e, per dir meglio, senz’altro studio, che di viver