Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/51


47

cherà. Cercate di aver l’occasione d’un uomo fidato, e mandateglieli; chè sa il cielo come ne ha bisogno!”

“Ebbene? che cosa credi?” rispose Agnese: “lo farò mo davvero. Povero giovane! Perchè pensi tu che io fossi così contenta di quei danari? Ma....! io era proprio venuta qui tutta contenta, io. Basta, io glieli manderò; povero giovane! Ma anch’egli.... so quel che dico; certo che i danari fanno piacere a chi ne ha bisogno; ma questi non saran quelli che lo facciano ingrassare.”

Lucia rendette grazie alla madre, di quella pronta e liberale condiscendenza, con una gratitudine, con un affetto, da far giudicare a chi l’avesse osservata, che il suo cuore faceva ancora a parte con Renzo, forse più che ella stessa non credesse.

“E senza di te, che farò io povera donna?” disse Agnese, piangendo alla sua volta.

“E io senza di voi, mia. povera mamma? e in casa di forastieri? e laggiù in quel Milano......! Ma il Signore sarà con tutte e due; e poi ci farà tornare insieme. Fra otto o nove mesi, ci rivedremo qui; e di qui allora, e anche prima, spero, Egli avrà aggiustate le cose, per consolarci. Lasciamo