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o male, arde. Si sarebbe altamente accusato, avrebbe pianto, se non fosse stato il pensiero di don Rodrigo; ma tuttavia, si mostrava abbastanza commosso, perchè il cardinale dovesse accorgersi che le sue parole non erano state senza effetto.

“Ora,” proseguì egli, “l’uno fuggiasco dalla sua casa, l’altra in procinto di abbandonarla, entrambi con troppa cagione di starne lontano, senza probabilità di riunirsi mai qui, quando pure Dio abbia disegnato di riunirli; ora, pur troppo, non hanno bisogno di voi; pur troppo, voi non avete occasione di far loro del bene; nè la corta nostra antiveggenza può congetturarne alcuna nell’avvenire. Ma chi sa se Dio misericordioso non ve ne prepara? Ah non le lasciate sfuggire! cercatele, state in agguato, pregatelo che le faccia nascere.”

“Non mancherò, monsignore, non mancherò, davvero,” rispose don Abbondio, con una voce che mostrava di venir dal cuore.

“Ah sì, figliuolo, sì!” sclamò Federigo; e con una dignità piena d’affetto conchiuse: “sa il cielo come avrei desiderato di tener con voi tutt’altri discorsi. Entrambi abbiamo già molto vissuto: sa il cielo se m’è stato duro di dover contristar con rampo-