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della paura, s’è scaldata la testa, e s’è, come a dire, votata alla Madonna. Cose senza costrutto, n’è vero? Cose buone chi ha la scienza e il fondamento da farle; ma per noi gente ordinaria, che non sappiamo bene come s’hanno da fare..... n’è vero che son cose che non tengono?”

“È ella molto lontano di qui?”

“Oh no: pochi passi di là dalla chiesa.”

“Aspettami qui un momento,” disse il frate: “e poi v’andremo insieme.”

“Vuol dire ch’ella le darà ad intendere....”

“Non so nulla, figliuolo; bisogna ch’io senta quello ch’ella sarà per dirmi.”

“Capisco,” disse Renzo, e stette cogli occhi fissi a terra e colle braccia avvolte in sul petto, a masticarsi la sua incertezza rimasta intera. Il frate andò di nuovo in cerca di quel padre Vittore, lo pregò di supplire ancora per luí, entrò nella sua capanna, ne uscì colla sporta in sul braccio, tornò all’aspettante, gli disse: “andiamo;” e andò innanzi egli, avviandosi a quella tal capanna, dove, qualche tempo prima, erano entrati insieme. Questa volta, lasciò Renzo di fuora; entrò egli, e dopo un istante, ricomparve, e disse: “niente! Preghiamo; preghiamo.” Poi riprese: “adesso guidami tu.”