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Noi abbiam potuto riferire, se non le formali parole, il senso almeno e l’assunto di quelle ch’egli proferì da vero; ma il modo con che furon porte non è cosa da potersi descrivere. Era il modo d’un uomo che chiamava privilegio quello di servire agli appestati, perchè lo teneva per tale; che confessava di non avervi degnamente corrisposto, perchè sentiva di non avervi corrisposto degnamente; che domandava perdono, perchè era persuaso d’averne bisogno. Ma la gente che s’era veduti attorno quei cappuccini non d’altro occupati che di servirla, che ne aveva veduti tanti morire, e quello che parlava per tutti, sempre il primo alla fatica, come nell’autorità, se non quando s’era trovato anch’hgli presso a morire; pensate con che singhiozzi, con che lagrime rispose a una tale proposta. Il mirabile frate tolse poi una gran croce che stava appoggiata a un pilastro, la inalberò dinanzi a sè, lasciò sull’orlo del portico esteriore i sandali, scese gli scaglioni del tempio, e, tra la folla che gli diè riverentemente passaggio, s’avviò per mettersi alla testa di essa.

Renzo, tutto lagrimoso nè più nè meno che se fosse stato un di quelli a cui era chiesta quella singolare perdonanza, si trasse anch’egli