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castigo, finchè tu non abbi perdonato, perdonato in modo, da non poter dire mai più: io gli perdono.”

“Sì, sì,” disse Renzo tutto commosso, e tutto confuso: “capisco ch’io non gli aveva mai perdonato da vero; capisco che ho parlato da bestia e non da cristiano: e adesso, con la grazia del Signore, sì, gli perdono mo proprio di cuore.”

“E se tu lo vedessi?”

“Pregherei il Signore di darmi pazienza a me, e di toccargli il cuore a lui.”

“Ti ricorderesti che il Signore non ci ha detto di perdonare ai nostri nemici, ci ha detto di amarli? Ti ricorderesti ch’Egli lo ha amato a segno di morir per lui?”

“Sì, col suo aiuto.”

“Ebbene; vieni a vederlo. Hai detto: lo troverò; lo troverai. Vieni e vedrai contro chi tu potevi serbar odio, a chi tu potevi desiderar del male, volergliene fare, sopra che vita tu volevi far da padrone.”

E, presa la mano di Renzo; e strettala come avrebbe potuto fare un giovane sano, si mosse. Quegli, senza osar di chiedere altro, gli tenne dietro.

Dopo un breve cammino, il frate ristette presso all’apertura d’una capanna; fissò gli