Pagina:I promessi sposi (1825) III.djvu/327

322

mente, ch’io odiava da gran tempo, io l’ho ucciso.”

Sì, ma un prepotente, un di quei....

“Taci,” interruppe il frate: “credi tu, se ci fosse una buona ragione, ch’io non l’avrei trovata in trent’anni? Ah! s’io potessi ora metterti in cuore il sentimento che ho avuto poi sempre, e che ho, per l’uomo ch’io odiava! S’io potessi! io? Ma Dio lo può: Egli lo faccia!.... Senti, Renzo; Egli ti vuol più bene che tu non te ne voglia: tu hai potuto pensar la vendetta; ma Egli ha abbastanza forza e abbastanza misericordia per impedirtela; ti fa una grazia di cui altri era troppo indegno. Tu sai, tu l’hai detto tante volte, ch’Egli può fermar la mano d’un prepotente; ma sappi che può anche fermar quella d’un vendicativo. E perchè sei povero, perchè sei offeso, credi tu ch’Egli non possa difendere contra te un uomo che ha creato a sua imagine? Credevi tu ch’Egli ti lascerebbe fare tutto quello che vuoi? No! ma sai tu a che cosa puoi fare? Puoi odiare, e perderti; puoi con un tuo sentimento allontanar da te ogni benedizione. Perchè, comunque ti andasser le cose, qualunque fortuna ti venisse, tieni ben per certo che tutto sarà