Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
315 |
“Ma come sei tu qui indirizzato?” chiese il frate: “hai qualche indizio del dove ella sia stata riposta, del quando ci sia venuta?”
“Niente, caro padre; niente se non che è qui, se pur la c’è, che Dio voglia!”
“Oh poveretto! Ma che diligenza hai tu finora fatta qui?”
“Ho girato e girato; ma, tra l’altre cose, non ho mai veduto quasi altro che uomini. Ho ben pensato che le donne debbano essere in un luogo a parte; ma non vi sono mai potuto arrivare: se la è così, ora ella me lo insegnerà.”
“Non sai tu, figliuolo, che è proibito d’entrarvi agli uomini che non v’abbiano qualche incumbenza?”
“Oh bene, che cosa mi può accadere?”
“La regola è giusta e santa, figliuol caro: e se la quantità e la gravezza dei guai non lascia ch’ella si possa far rispettare con tutto il rigore, è ella una ragione questa perchè un galantuomo la trasgredisca?”
“Ma, padre Cristoforo!” disse Renzo: “Lucia doveva essere mia moglie; ella sa come siamo stati separati; son venti mesi che patisco e porto pazienza; son venuto fin qui, a rischio di tante cose, l’una peggio dell’altra; e adesso mo....”