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risapesse che Lucia fosse in vita; rimaneva sempre quell’altro nodo, quella scurità del voto. — Andrò io, andrò à sincerarmi di tutto in una volta, — disse tra sè, e lo disse prima d’essere ancora a termine di reggersi in piedi.— Purchè sia viva! Ah ch’ella sia viva! Trovarla, la troverò io; sentirò una volta da lei proprio che cosa sia questa promessa, le farò vedere ché non può stare, e la conduco via con me, lei, e quella povera Agnese, se è viva!, che m’ha sempre voluto bene, e son sicuro che me ne vuole ancora. La cattura? eh! adesso hanno altro da pensare; quei che son vivi. Vanno attorno sicuri, anche qui, di quelli, che ne hanno addosso.... Ci ha egli a esser salvocondotto solamente pe’ birboni? E a Milano, dicono tutti che l’è ben’altra confusione. Se lascio scappare una occasione così buona, — ( La peste! Vedete un po’ come ci può far talvolta adoperar le parole, quel benedetto istinto di riferire e di subordinar tutto a noi medesimi!) — non ne torna più una simile!

Giova sperare, caro il mio Renzo.

Appena potè egli tirarsi attorno, andò in cerca di Bortolo, il quale, fino allora, era riuscito a scansar la peste e stava riservato. Non gli entrò in casa, ma, datogli una voce dalla via, lo fece venire alla finestra.