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ben più avverate. Eppure il Ripamonti, scrivendo per ordine del Consiglio generale dei decurioni, doveva avere al suo comando molti mezzi di prendere le informazioni necessarie; e il Tadino, per ragione del suo uficio, poteva meglio d’ogni altro essere informato d’un fatto di questo genere. Del resto, dal riscontro di altre date che ci paiono, come abbiam detto, più avverate, risulta che fu prima della publicazione della grida sulle bullette; e se la cosa ne portasse il pregio, si potrebbe anche provare o quasi provare, che dovette essere ai primi di quel mese: ma certo, il lettore ce ne dispensa.

Comunque sia, entrò questo fante sventurato e portator di sventura, con un gran fardello di vesti comperate o rubate a soldati alemanni; andò a porsi in una casa di suoi parenti, nel borgo di porta orientale, presso ai cappuccini; appena giunto, s’infermò; fu portato allo spedale; quivi, un bubone che gli si scoperse sotto un’ascella, mise chi lo curava in sospetto di ciò che era infatti; il quarto giorno egli morì.

Il tribunale della sanità fe’ segregare e sequestrare in casa la famiglia di lui; i suoi abiti, e il letto dove egli era giaciuto allo spedale, furono arsi. Due serventi che lo ave-