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pando, andaron fuori, per un altro uscio che metteva nell’orto. Respirarono; andarono difilato alla volta della ficaia; ma già prima di esservi, videro la terra smossa, e misero un grido a un colpo; arrivati, trovarono effettivamente, invece del morto, la buca aperta. Qui nacque un po’ di scandalo: don Abbondio cominciò a prendersela con Perpetua, che avesse nascosto male: pensate se questa voleva lasciar di ribattere: dopo che l’uno e l’altra ebbero ben gridato, entrambi col braccio teso e coll’indice appuntato verso la buca se ne tornarono insieme, brontolando. E fate conto che da per tutto trovarono a un dipresso la medesima cosa. Penarono non so quanto, a far ripulire e smorbare la casa, tanto più che, in quei giorni, era difficilissimo trovare aiuto; e non so quanto, dovettero stare come accampati, assestandosi alla meglio o alla peggio, e rinnovando a poco a poco usci, mobili, utensili, con danari prestati da Agnese.

Di giunta poi, quel disastro fu, per qualche tempo, una semenza d’altre quistioni fastidiosissime; perché Perpetua, a forza d’inchiedere, d’adocchiare e di fiutare, venne a saper di certo che alcune masserizie del suo padrone, credute preda o strazio de’ soldati, erano