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CAPITOLO XXX.
Quantunque il concorso maggiore non fosse dalla parte per cui i nostri tre fuggitivi si avvicinavano alla valle, ma all’imboccatura opposta, pure, nella seconda andata, cominciarono essi a trovar compagni di viaggio e di sventura, che da traverse e viottoli erano sboccati o sboccavano nella strada. In circostanze simili, tutti quelli che s’incontrano sono conoscenti. Ogni volta che il baroccio aveva raggiunto qualche pedone, si faceva un ricambio di domande e di risposte. Chi era scappato, come i nostri, senza aspettare l’arrivo dei soldati; chi aveva udito i tamburi e i timballi; chi gli aveva veduti coloro, e li dipingeva come gli spaventati sogliono dipingere.
“Siamo ancora fortunati,” dicevano le due donne: “ringraziamo il cielo. Vada la roba; ma almeno ne siam fuori.”